Stretto di Messina S.p.A. > FAQ > Sono stati fatti studi di traffico per valutare i flussi dei transiti sullo Stretto di Messina?

Sono stati fatti studi di traffico per valutare i flussi dei transiti sullo Stretto di Messina?

Di primaria importanza, sono i risultati dello Studio di traffico aggiornato al 2024.
Il traffico complessivo Sicilia – resto d’Italia negli ultimi anni, tra il 2011 e il 2022, ha registrato per le diverse modalità di trasporto una crescita del 21% per i passeggeri e del 24% per le merci, nonostante la crisi economica del 2010 – 2012 e gli effetti del Covid-19.
Per le previsioni dell’andamento della mobilità nel periodo 2023-2032, ci si è basati sull’andamento osservato degli ultimi anni fino al 2022 incluso, assumendo una sostanziale continuità delle tendenze in atto: per la mobilità passeggeri si è ipotizzato un tasso medio annuo di crescita futura dell’1,5%, per la mobilità merci si è ipotizzato tasso medio annuo di crescita futura del 2,0%.
La dinamica che si ipotizza possa caratterizzare la domanda di trasporto dopo l’apertura prevede, in via prudenziale, un tasso di crescita costante dell’1% dal 2032 al 2061 sia per i passeggeri che per le merci. Con l’apertura del Ponte la metà dei passeggeri che viaggeranno tra la Sicilia e il resto d’Italia utilizzeranno il Ponte; l’aereo continuerà a essere il principale modo di trasporto (46%) pur perdendo quote di mercato in favore della ferrovia che guadagnerà significatamene (+24%). Il treno è atteso diventare il secondo modo di collegamento tra Sicilia e Italia peninsulare, con una quota modale del 27% del traffico passeggeri. In particolare, la quota ferroviaria resta relativamente bassa per i collegamenti con il Centro e il Nord Italia (18,4%), ma sale sino al 59,2% per la mobilità tra Sicilia e la Calabria.
Nell’ambito della mobilità locale e regionale, la realizzazione del Ponte favorirà una significativa crescita della ferrovia, resa possibile dalla sostanziale “sostituzione” del trasporto via nave con quello ferroviario. Questo cambiamento offrirà evidenti benefici per l’utenza, migliorando i livelli di servizio in termini di tempi, capillarità della copertura territoriale e integrazione con la rete di trasporto regionale. Inoltre, rappresenterà una scelta ambientale molto più sostenibile rispetto alle altre modalità di trasporto in linea con l’obiettivo del Green Deal dell’Unione europea di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 90% entro il 2050.