PONTE STRETTO: PIENA FATTIBILITÀ DELL’OPERA. RISULTATO DEL LAVORO DI UN GRANDE TEAM NAZIONALE E INTERNAZIONALE

Roma, 18 novembre 2025
Si è tenuto oggi su iniziativa della Senatrice a vita Professoressa Elena Cattaneo, il seminario “Ponte sullo Stretto: confronto tecnico-scientifico su aspetti geologici e sicurezza del progetto”.  Sono intervenuti alcuni degli esperti che hanno partecipato per diversi aspetti di carattere metodologico e scientifico allo studio del progetto definitivo e al suo aggiornamento, in particolare, il Dr. Gianluca Valensise, il Professor Iunio Iervolino, il Professore Emerito Giorgio Diana, il Professor Fabio Brancaleoni e il Professor Alessandro Mandolini, per un confronto sulle osservazioni sollevate dai professori Carlo DoglioniFederico Mazzolani e Mario de Miranda. I lavori si sono aperti con i saluti della Senatrice a vita Professoressa Elena Cattaneo insieme all’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci

In particolare, nel corso del seminario è stato ribadito: che la scelta della soluzione a campata unica è comprovata dall’impalcato che garantisce la stabilità aerodinamica, mentre restano insuperate le difficoltà nel garantire la presenza di una o più pile in mare per molteplici ragioni, legate alle difficoltà costruttive e di gestione connesse con le specifiche condizioni dello Stretto e dei suoi fondali.

Per quanto riguarda il salto tecnologico del ponte sullo Stretto di Messina, è stato ricordato che l’innovazione fondamentale è la sezione multi-cassone dell’impalcato che unitamente agli schermi antivento trasparenti con dispositivi di smorzamento aerodinamico garantiscono la piena efficienza​dell’Opera.

Le accelerazioni sismiche per il progetto del Ponte sullo Stretto sono state verificate con metodi del più recente stato dell’arte, del tutto analoghi o più estesi rispetto a quelli di grandi progetti internazionali. In particolare, la teoria usata per calcolare le azioni sismiche di progetto è la più avanzata e razionale disponibile. Il tema della PGA (accelerazione di picco al suolo) deve tenere conto del fatto che essa non è rilevante per la dinamica sismica dell’opera.

Le prestazioni richieste al Ponte sullo Stretto, per terremoti con intensità di progetto, sono assai superiori a quelle delle norme tecniche italiane e internazionali per altre strutture.

In merito alle faglie attive e capaci è stato illustrato che esistono faglie attive minori sul fondo dello Stretto, sopra la porzione più superficiale della faglia che ha generato il terremoto del 1908, e che la presunta Faglia di Cannitello, non è in effetti una faglia attiva ma è un terrazzo marino (linea di riva fossile). Mentre La Faglia di Pezzo è una faglia antica riutilizzata come linea di costa, poi sollevata. Nessuna delle due faglie si è mossa nel 1908.​ Per quanto riguarda le deformazioni lente, lo spostamento relativo verticale dei siti dei piloni è di ~0.1 mm/anno, mentre l’allontanamento delle coste è di circa 1 mm l’anno all’altezza dell’attraversamento. Entrambi gli spostamenti non comportano alcuna criticità per la stabilità dell’Opera.

Il progetto definitivo del Ponte è il risultato di un lavoro svolto da una grande squadra internazionale, a guida italiana, al quale hanno partecipato i più autorevoli tra gli studiosi nonché leader mondiali nella progettazione di ponti sospesi e nella realizzazione di grandi opere. Inoltre, esso è stato verificato indipendentemente dalle maggiori istituzioni scientifiche nei suoi aspetti fondamentali.

Ulteriori approfondimenti su questi temi sono pubblicati sul sito strettodimessina.it in apposite relazioni  File – Nextcloud