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Perché sono state scartate le ipotesi di un tunnel sommerso e di una galleria sotto il fondo marino?
L’ipotesi di realizzare il collegamento mediante tunnel flottanti o gallerie sotterranee è stata valutata approfonditamente.
Soluzioni con gallerie alvee (flottanti) e subalvee (sotto il fondo marino) è stata approfonditamente analizzata nel corso dei primi anni di studio per la realizzazione di un attraversamento stabile; entrambe le ipotesi sono state poi messe da parte con numerose motivazioni, di seguito sintetizzate per ciascuna di esse.
Gallerie subalvee
- Vulnerabilità nei confronti dell’azione sismica e in particolare riguardo alle deformazioni e/o rotture della struttura dovute a movimenti residui del suolo, anche modesti, per l’interferenza diretta con diverse faglie attive presenti soprattutto in mare; in questo caso la vulnerabilità è più elevata rispetto alla soluzione con tunnel flottanti (un ponte è invece insensibile a movimenti del suolo anche notevoli, dell’ordine di 1 metro);
- Notevole profondità delle gallerie (fino a 250 metri sotto il livello del mare) e pertanto realizzazione di rampe in galleria di elevato sviluppo e pendenze notevoli; a fronte di un braccio di mare attraversato di circa 3,9 km, lo sviluppo della galleria stradale è di 35 Km e lo sviluppo della galleria ferroviaria è di 50 km; tali lunghezze conseguono dalle limitazioni relative alle pendenze e dalla necessità di conservare per tutto il tratto sotto i fondali coperture variabili tra 50 metri e 120 metri. Di conseguenza, ad esempio, tra Reggio Calabria e Messina si dovrebbe percorrere in auto un tratto di circa 70 km,
- Tempi di percorrenza più elevati;
- Difficoltà di accesso per soccorsi o evacuazioni in caso di incidenti o eventi naturali;
- Possibili imprevisti in corso d’opera;
- Sensibilità a sabotaggio
Tunnel flottanti
- Elevatissimo impatto sull’ambiente marino: il posizionamento di tubi flottanti, a profondità non elevate (40-50 metri), e l’ancoraggio di essi al fondo del mare (fino a oltre 200 metri di profondità) comportano impatti enormi su flora e fauna (difficilmente mitigabili), oltreché sul regime delle correnti;
- Incertezze sulla sicurezza strutturale e sul rispetto dei requisiti prestazionali.
- Assenza di precedenti realizzazioni in aree ad alta sismicità e con importanti correnti marine e quindi incertezza sulle tecnologie per la costruzione, elevati rischi nel corso della costruzione, costi elevati e difficilmente prevedibili;
- Incertezze sulla manutenibilità;
- Rischi di impatto di navi in affondamento;
- Sensibilità a sabotaggio