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Non è pericoloso costruire il ponte sullo Stretto in un’area con elevato rischio sismico?
La costruzione di ponti sospesi in zone sismiche è una pratica consolidata a livello globale. Ponti sospesi sono stati già costruiti anche in zone con un potenziale sismogenetico (ovvero con una capacità di generare terremoti) più elevato rispetto a quello dello Stretto di Messina, quali ad esempio Turchia, Giappone e California.
I ponti sospesi, come il Ponte sullo Stretto di Messina, possiedono una naturale insensibilità alle azioni sismiche grazie alla loro intrinseca estraneità alle frequenze tipiche dei terremoti. Inoltre, fin dalle prime fasi di progettazione del Ponte, l’azione sismica, con particolare riguardo alle opere a terra, è stata oggetto di un’analisi approfondita. Il Ponte è stato progettato per resistere ad un terremoto con magnitudo paragonabile a quella sprigionata dal terremoto del 1908. In presenza di un sisma di questa intensità, il Ponte rimane in campo elastico, ovvero non subisce danni strutturali, garantendo margini di sicurezza ulteriori rispetto ai requisiti progettuali.
Decenni di studi hanno approfondito le conoscenze sul terremoto di Messina del 1908 e sulla faglia principale che lo ha generato, classificandolo come un evento estremamente raro, con tempi di ritorno stimati pari a duemila anni.